Nuovo scontro tra governo e M5S sul reddito di cittadinanza. La sottosegretaria Montaruli attacca i grillini sui mancati controlli.
Il reddito di cittadinanza è quello su cui il M5S e Giuseppe Conte si giocano tutto e per questa sua strenua difesa anche attaccato dagli oppositori, non solo di maggioranza. Tanto che è stato accusato per aver fomentato i percettori contro il governo e imputato la responsabilità delle minacce di morte arrivate sui social alla premier Meloni. Arrivano nuovi attacchi dalla compagine di governo alla misura introdotta dal governo Conte I.
Augusta Montaruli, sottosegretaria al ministero dell’università di Fratelli d’Italia ha accusato il partito di mancati controlli quando era al governo. «I controlli preventivi dell’Inps sono partiti solo quest’anno: sia durante il governo Conte I sia durante il governo Conte II non venivano effettuati e dunque non sapremo mai quante truffe o domande inidonee non sono state respinte» ha detto la sottosegretaria evidenziando nuovi casi di denunce di persone che hanno percepito il reddito indebitamente.
L’Inps ha respinto un quinto di domande in via preventiva
Inoltre, fornisce dati relativi proprio alle domande respinte dall’Inps quest’anno. «A chi afferma che il rischio di truffe sul reddito di cittadinanza rappresenti una percentuale irrisoria è sufficiente rispondere con i numeri. Su un 1 milione e 290 mila domande per il reddito presentate nei primi 10 mesi di quest’anno, l’Inps ne ha respinte 240 mila, ossia un quinto, in via preventiva. Sono dati che i paladini di questa misura, quelli che ci costruiscono tournée in sua difesa, nelle piazze e in tv si guardano bene dal ricordare».
L’obiettivo del governo è «superare la misura che ha innescato la stagnazione del mondo del lavoro», pur continuando a sostenere i più deboli e chi non può lavorare. «Si tratta di un approccio politico e serio diametralmente all’opposto rispetto a chi aizza le piazze facendo ricorso alla mera propaganda» ha dichiarato Montaruli.